Gentile Sindaco,
come Lei è ben a conoscenza, da anni mi occupo delle
problematiche relative alle famiglie della città e ai genitori separati. Più
volte Le ho sottolineato l’esigenza di occuparmi di tali “nuovi poveri”. Padri
costretti a lasciare la loro abitazione familiare perché assegnata alla moglie.
E alle problematiche inerenti le gravi
difficoltà economiche di tali soggetti, costretti a reperire altro alloggio a
prezzi esorbitanti. La problematica che Le ho sottolineato in precedenza,
riguardava la necessità di creare una edilizia che tenesse in considerazione
tali soggetti con la creazione di alloggi di piccole dimensioni a prezzi
rapportati al reddito effettivo dei padri separati. E Lei mi ha assicurato il
Suo impegno in tal senso. Ora La disturbo per segnalarLe una problematica
relativa all’applicazione dell’IMU.
L’IMU, Imposta Municipale Unica è una nuova tassa
sulla casa introdotta con la riforma del
federalismo fiscale, che sostituisce sia l’IRPEF sui redditi fondiari delle
seconde case che l’ICI. Le aliquote IMU possono essere fissate da ciascun
comune aumentando o diminuendo l’aliquota ordinaria.
La detrazione riconosciuta è di € 200,00 (Duecento/00)
per la prima casa valida per tutti. Un ulteriore sconto è stato previsto per le
famiglie con figli (€ 50euro a figlio) fino al massimo di € 200,00(Duecento/00).
Chi ci rimette sono le persone anziane che vivono sole
perché non possono usufruire della detrazione per figli a carico e spesso
abitano in case più grandi rispetto alle loro esigenze e i padri separati.
Costoro proprietari della prima abitazione l’hanno
vista assegnarsi alla moglie dal
Tribunale.
Sono usciti dall’abitazione e sono stati costretti a
trovare altro alloggio pertanto, essendo
carente la normativa, sono esclusi dalle detrazioni IMU. Per le fattispecie
degli immobili che devono essere
assimilati all’abitazione principale, l’art. 1 comma 1 del D.L. 27.5.2008 n.93,
convertito in legge 24.7.2008 n.126
rinviava alle assimilazioni effettuate dei singoli Comuni con
regolamento o delibera comunale.
Il Comune può disciplinare con regolamento le proprie
entrate, anche tributarie, grazie all’art.52 del D.lgs.15.12.97 n.446.
Occorre pertanto prevedere la detrazione IMU ai padri
separati, costretti a lasciare l’abitazione
principale. E’ ovvio che si parla di “genitore separato” perché
considerare la unica di proprietà al 50% quale seconda casa ai fini IMU è
insostenibile.
E’ il genitore
separato che non abita la unica casa familiare, abitata dall’ex coniuge con
figli, è posto su un piano discriminante rispetto all’altro genitore che
GODREBBE di ben DUE detrazioni: quella di € 200,00 (Duecento/00)euro per prima
abitazione e quella di € 50,00 (Cinquanta/00) euro per figlio a carico. Le
chiedo pertanto, Sig. Sindaco che Lei dia mandato ai dirigenti di settore di verificare se
sussistono le condizioni di prevedere una detrazione sia in caso di anziani che
vivono soli nell’abitazione sia nei confronti di quei genitori separati che
hanno lasciato l’abitazione principale alla moglie presso cui sono stati
collocati i figli, in virtù di provvedimenti emanati dall’Autorità preposta.
Sono certa di un Suo interessamento in tal senso.
Cordiali Saluti.
Avv. Gina Lupo.
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